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29 dicembre 2009

Le simbologie di Metropolis

Mi è capitato di vedere recentemente Metropolis, film in bianco e nero che può essere considerato il capostipite del genere fantascientifico.

La mia cultura cinefila è piuttosto scarsa e non m’intendo di critica cinematografica, ma vi ho trovato diversi elementi cari a un certo filone occultista e ho voluto provare a sintetizzarli, per cercare di capirne il significato all’interno del film.

Di seguito trovate i principali riferimenti che ho notato, con l’invito a contribuire se volete alla comprensione del perché siano stati inseriti in questo film.

Metropolis è un film muto girato nel 1926 da Fritz Lang e ambientato in una futuristica città del 2026.
In superficie emergono i palazzi sfavillanti di chi detiene il potere (tra cui Fredersen, padre del giovane protagonista Fred
er), mentre sottoterra si estende immensa la città degli operai, che lavorano a gigantesche macchine su turni di 10 ore. Gli operai costituiscono una massa indistinta di persone che si trascinano come zombie dalle loro case alle macchine.



Si tratta di un film intriso di simbolismi e di rimandi a un mondo antico -fatto di cattedrali gotiche, catacombe, citazioni bibliche- che punteggia il tessuto futuristico della città fatta di acciaio e tecnologia.

I simbolismi sono moltissimi, a cominciare dalla “nuova Torre di Babele”, che troneggia imponente sulla città, sede del “cervello” di Metropolis che controlla tutto il comparto energetico.
La torre è cinta da una corona di punte che ricorda quella della Statua della Libertà, la quale a sua volta ricorda l’iconografia della regina Semiramide [1], con la differenza che nel film ci sono 5 punte anziché 7: punte che dall’alto ricordano una stella a cinque punte rovesciata.


Altro edificio simbolico è l’insieme di palazzi a forma di piramide con cui si apre il film.



Numeri che rimandano al mondo esoterico compaiono spesso nel film: l’operaio a cui si sostituisce il giovane Freder è il numero 11811 (disposizione che peraltro ricorda il tempio massonico, con i due 11 che rimandano alle due colonne ai lati dell’ingresso).

[ Ingresso degli operai al loro turno di lavoro. Anche qui due maestose colonne ]


Josaphat, dipendente di Fredersen, abita nel “99° blocco, casa 7, 7° piano”.
Inutile esplicitare fra l’altro che 99 è 3x3x11, o se si vuole 33x3..

[ L’indirizzo di Josaphat ]


Tornando invece alla stella a 5 punte rovesciata, ve n’è una che si mostra palesemente in diverse scene: campeggia infatti, enorme, sul muro alle spalle del robot a cui sta lavorando lo scienziato Rotwang (prototipo dello scienziato geniale che può operare il male asservendosi al potere).


Si tratta proprio della tipica stella a 5 punte rovesciata dei culti satanici, con la punta inferiore che per gioco prospettico sembra impiantarsi direttamente nel cranio del robot.
Notevole anche la scena in cui Rotwang dà sembianze umane al robot, con scariche elettriche ed energia che volteggia attorno al robot sottostante la stella a 5 punte rovesciata..

Tra i riferimenti biblici vi sono le catacombe in cui si riuniscono gli operai ad ascoltare Maria, protagonista femminile del film; alle sue spalle, una serie di candele di cui 9 alte e 6 basse.



Vi è inoltre la visione di Freder, vittima di allucinazioni a seguito dello scoppio di un macchinario nella città degli operai. Nella sua visione, la gigantesca macchina assume le sembianze del dio Moloch intento a divorare le sue vittime sacrificali (riferimento anche al film Cabiria del 1914).



Vi sono poi altri riferimenti biblici, ma sono state le simbologie legate all’occultismo ad avermi maggiormente incuriosito.

Lo stesso regista avrebbe più tardi dichiarato che il suo interesse per il film era rivolto soprattutto a illustrare il conflitto fra tecnologia moderna e occultismo.

Mi sembra anche interessante notare come la visione di un mondo così palesemente diviso in due, potenti/operai, fosse tematica comune di quella corrente occultista -che al dualismo/gnosticismo deve moltissimo- in seno alla quale è nata anche l’ideologia nazista, e alla quale sono ideologicamente legati tutti i sistemi fondati sul governo di pochi “illuminati” a scapito del resto della popolazione.

Tutti coloro che non rientrano nella ristretta cerchia di chi detiene il potere sono visti (a prescindere dalla ideologia) come una massa indistinta di corpi senza cervello, “mani” votate al lavoro e destinate ad essere sottoposte al “cervello” che risiede più in alto.

[ La città in superficie e la città sotterranea degli operai ]


Il film si conclude con un finale che lo stesso Fritz Lang avrebbe poi ripudiato: una giusta società sarebbe quella in cui il cervello e le mani cooperano attraverso la mediazione del cuore.

Nel 1966 il regista dichiarò in una intervista:

"Ho spesso dichiarato di non amare Metropolis: perché è impossibile per me oggi accettare il "messaggio" del film. È un'assurdità quella di dire che il cuore è l'intermediario fra le braccia e la mente. Cioè, evidentemente, tra l'impiegato e il datore di lavoro, il lavoro e il Capitale. Il problema è sociale, e non morale."

Più prosaicamente, il problema sta nell’ingiustizia dell’oppressione dell’uomo sull’uomo.

Un utile contributo a questa mia breve disanima dei simboli contenuti nel film mi è poi sopraggiunto leggendo un sito web, di cui riporto l’interessante finale, che lascio al vaglio dei lettori.


— Tratto da “Metropolis”, di G. Massetti: —

(…)
Nella scena finale, Fredersen, sollecitato da suo figlio, stringe la mano al capo degli operai che procedono verso di lui, consacrando secondo le parole di Kracauer una “alleanza simbolica tra capitale e lavoro": 

"Sembra a tutta prima che Freder abbia convertito il padre - scrive Kracauer [Cinema tedesco, dal "Gabinetto del dottor Caligari" a Hitler, Milano 1977] - In realtà è l'industriale che ha giocato il figlio. La sua concessione non è che una mossa politica che, oltre a impedire agli operai di vincere la loro battaglia, gli permette di rafforzare il suo dominio su di loro.
Lo stratagemma dell'automa si è rivelato una stoltezza in quanto poggiava su una conoscenza insufficiente della mentalità delle masse; cedendo a Freder l'industriale raggiunge un intimo contatto con gli operai ed è così in grado di influenzare la loro mentalità. Egli permette al cuore di parlare... ma a un cuore accessibile alle sue insinuazioni." (op. cit., p. 169).

Sarebbe quindi in virtù di questo trionfo del "totalitarismo assoluto" (Kracauer, op. cit., p. 170) che andrebbe collocata la scelta da parte di Goebbels di affidare a Fritz Lang la realizzazione dei film nazisti.
Come appunto ebbe a dichiarare il regista, Goebbels, dopo l'avvento di Hitler al potere, lo fece convocare e gli disse che tale decisione risaliva alla stessa volontà del Fürer, che diversi anni prima aveva visto insieme con lui Metropolis. [2]
Tuttavia è lecito sospettare che, se Hitler era disposto ad ignorare le origini ebraiche del regista, i motivi che lo spingevano a questa scelta dovevano essere ben più profondi.
E in effetti, Kracauer parla a proposito di Metropolis "di contenuti sotterranei, che, come merce di contrabbando, hanno attraversato le frontiere della coscienza senza subire ispezioni." (op. cit., p. 168).

Un fatto è, ad esempio, che gli operai di Metropolis richiamino, più che i proletari del Manifesto di Marx ed Engels, gli schiavi dell'Antico Egitto. A tal proposito, il riferimento biblico alla torre di Babele può essere molto interessante. Esso viene menzionato nel libro della Genesi, dopo il racconto mitico del diluvio universale, che pone fine all'epoca dei Giganti, i quali sarebbero quegli eroi dell'antichità che furono generati dagli angeli ribelli e dalle figlie degli uomini. L'uccisione dell'ultimo di essi da parte di Davide segnerà l'avvento del regno ebraico di Israele.


Ora, il riferimento all'esistenza delle due città, ed in particolare alla città sotterranea, all'alluvione che minaccia di distruggere Metropolis, simbolo di una civiltà altamente evoluta, ed il riferimento ancora allo spirito di magia, che aleggia intorno alla figura dello scienziato stregone, insieme all'idea ribadita più volte della necessità di stipulare un patto tra le due città sono tutti elementi che non sono di poco conto, se affrontati alla luce delle credenze esoteriche dei nazisti.

Poco prima dell'apparizione di Metropolis, l'anno in cui Hitler pubblica il Mein Kampf, in Europa fa la sua comparsa anche il libro di Ferdinand Ossendowsky, “Bestie, uomini, dei”.
L'autore, un ex ufficiale zarista, vi raccontava le avventure del suo viaggio attraverso la Siberia e la Mongolia per sfuggire ai bolscevichi. Egli riferisce di strani personaggi incontrati lungo il cammino a cui fa risalire l'affermazione dell'esistenza di una città sotterranea, che partecipa dei cosiddetti "misteri cosmici" e che sarebbe governata dal "Re del Mondo".

Prima di Ossendowsky, l'idea di Agarttha, così si chiama la città, e del suo misterioso governatore, il Brahmâtmâ, era stata messa a conoscenza del vasto pubblico occidentale dall'opera postuma di Saint-Yves d'Alveydre, dal titolo "La mission de l'Inde".
Il libro di Saint-Yves era stato pubblicato nel 1910, ma i riferimenti all'Agarttha ed al suo capo erano tuttavia già contenuti in un'opera di Louis Jacolliot dal titolo "Les fils de Dieu".

Il racconto di Ossendowsky su questa città sotterranea arriva dunque in ordine di tempo per ultimo. L'Agarttha egli la chiama però Agharti (secondo la pronuncia mongola) e la mette in relazione con un'altra misteriosa città sotterranea, quella di Schamballah. Entrambe sarebbero comunque il residuo di una civiltà altamente evoluta e scomparsa a seguito di una catastrofe come quella di Atlantide.

Per un'altra via, il mito di Schamballah e quello di Agharti avrebbe finito per entrare a far parte del corpo di credenze esoteriche del nazismo, attraverso la figura di Karl Haushoffer.
Nato nel 1869, questi sarebbe stato iniziato in Giappone ad una società esoterica buddista, mentre poi avrebbe più volte soggiornato anche in India. Dopo la prima guerra mondiale, Haushoffer si sarebbe dedicato agli studi di geopolitica e sarebbe stato uno dei principali ispiratori di Thule, una società più o meno esoterica, il cui nome rimanda al mito germanico di un'isola scomparsa nell'estremo nord del continente europeo.

Haushoffer, che avrebbe assiduamente frequentato Hitler durante la sua detenzione dopo il tentato putsch di Monaco, sarebbe stato altresì colui che ispirò il programma di egemonia politico-militare della Germania, illustrato nel Mein Kampf.

Sempre Haushoffer sarebbe infine colui che scelse la croce uncinata come emblema del partito nazista, in sintonia con l'idea, derivata dalla Società Teosofica, secondo cui la razza ariana avrebbe avuto la propria origine in Tibet, dove il simbolo dello svastica è nato.

[ Il robot inneggia così al caos e alla distruzione che ha creato:
“Vogliamo stare a vedere il mondo che va all’inferno!”

Una frase che starebbe bene anche in bocca a teosofi eccellenti
come una Blavatski o a una Bailey ]



In particolare, sembra che gli aderenti al gruppo Thule credessero alla derivazione della razza ariana dai giganti antidiluviani che abitarono le terre divenute il deserto del Gobi in seguito ad una catastrofe non meglio precisata.
La culla dell'antica civiltà ariana si sarebbe dunque estesa dal Turkhestan al Pamir e dal Gobi al Tibet al comando dei detentori di un'evoluta civiltà scomparsa. Nelle cavità della terra, sotto la catena montuosa himalayana, i loro discendenti si sarebbero scissi in due ordini iniziatici: "la via della mano destra" e "la via della mano sinistra", rispettivamente identificabili in Agharti, la città del bene, e Schamballah, la città della potenza, i cui maghi comandano gli elementi della natura e le masse umane.


Teorie pseudo scientifiche come quella di Bender della terra cava, o come quella di Horbiger del ghiaccio eterno contribuirono infine ad avvallare queste tesi intorno all'esistenza delle civiltà dei continenti scomparsi, sulle cui credenze si allungava l'ombra della Società Teosofica, coll'idea della mutazione della razza umana e di strani patti che dovevano essere stipulati con i Signori usciti dalla terra, i quali avrebbero determinato il destino da dominatori o da schiavi all'interno delle nuove città che sarebbero sorte.


Queste idee prendono forma già prima della nascita del nazismo, con la berlinese "Loggia luminosa", denominata anche "Società del Vril”.
Fulcro essenziale del pensiero di questa Loggia sono le concezioni espresse in un romanzo dal titolo “La razza che ci soppianterà” dell'inglese Bulwer Lytton.
Questi era membro del gruppo dei 144 dignitari massoni che nel 1867, alla guida di Wentwort Little, avevano costituito la sedicente Società Rosa-crociana inglese, da cui nel 1887 si sarebbe staccata la "Golden Dawn".


(…) E' chiaro che se con tutte queste idee Metropolis non aveva niente a che spartire, il regista in alcuni punti del film era però riuscito a cogliere ciò che di esse vi era nell'aria.


[ Cambio turno. Ricorda vagamente qualcosa? Ma siamo solo nel 1926.. ]


[ La Città dei Figli. Anche questo ricorda qualcosa, vero? ]

__________

Note:

[1] Peraltro Semiramide, “portatrice del ramo”, sarebbe collegata al successivo culto di Prometeo (a cui verrà sovrapposto quello di Lucifero) in quanto il “ramo d’oro” è tema legato all’aspetto aureo/igneo, da cui la fiaccola che arde, simbologia ricorrente in molti gruppi più o meno dichiaratamente esoterici.

[2] Su questa proposta di Goebbels tuttavia pare manchino prove certe.
__________

Riferimenti on-line:

- http://en.wikipedia.org/wiki/Metropolis_(film)
- http://it.wikipedia.org/wiki/Metropolis_(film_1927)
- http://www.activitaly.it/immaginicinema/metropolis1.html
- http://www.kino.com/metropolis
- http://www.viaggio-in-germania.de/lang.html

Pagine consigliate:

- http://santaruina.splinder.com/post/20836769/Il+parlamento+europeo+e+la+nuo
- http://santaruina.splinder.com/post/21881750/Brevissimo+appunto+sulla+Gnosi
- http://www.scribd.com/doc/22251288/Lucifero-e-nuove-mitologie
- http://www.30giorni.it/it/articolo.asp?id=4668

11 commenti:

Giuditta ha detto...

magnifico post! complimenti!

Giuditta ha detto...

Un regalo:
http://www.youtube.com/watch?v=UMSWzDXiRjs&feature=email

nwo-truthresearch ha detto...

Nella musica "popolare" moderna (prodotta da persuasori occulti) si è riproposto il simbolismo di Metropolis, attraverso star come Lady Gaga e Beyonce. qua sotto trovate due articoli di approfondimento:
http://infoliberaevera.blogspot.com/2009/08/musica-parte-iv-e-illuminati-lady-gaga.html
http://infoliberaevera.blogspot.com/2009/10/musica-e-illuminati-beyonce.html

nwo-truthresearch ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alice (Oltre lo Specchio) ha detto...

Sono @lice del Blog Oltrelospecchio!

Ti avevo accennato tempo fa di Metropolis mi pare, proprio riguardo alla questione di cui parla Federico, cioè del fatto che molti video musicali moderni (la sola Lady gaga rimanda alla donna robò che travia le masse ben 2 volte in 2 video: Paparazzi e Bad Romance, e3 fa un accenno pure in poker face..ma molte altre prima di lei hanno usato lo stesso tema..)rimandano ossessivamente al concetto di donna-robò (controllata mentalmente, infatti ad es i video di Lady Gaga sono zeppi di temi mind control, e nel film Maria diviene metaforicamente il Robò tentatore grazie a scienza e esoterismo satanico: temi ripresi dal mind control appunto..) creata dall'elitè x traviare-controllare le masse...

Il fatto che tale tema sia usato così spesso e la densità allegorico-esoterica del film (ad es oltre alla stella a 5 punte che insieme alla scienza aiuta la creazione del robò, nella scena in cui il robò-Maria balla sensualmente davanti agli operai ella si presenta mentre fa il gesto del Baphomet "Come in alto così in basso"...a caso ripresio da alcune foto di Lady gaga e non solo..)...

Presto parlerò di queste tematiche anche sul mio blog, ma x adesso se andate su http://pseudoccultmedia.blogspot.com (un blog in inglese che analizza i temi di mind control ed esoterismo presenti in video musicali, film ecc e fa uina cernita di cantanti e attori controllati mentalmente) potrete trovare facilmente vari articoly su lady gaga e l'analisi dei suoi video di cui il primo spiega appunto l'uso del tema "Metropolis" nei video musicali...

IMHO comunque è quello il tema + importante di tale film, e il fatto che sia stato girato nel 1926 e che ad es certi temi (inerenti a ingegneria sociale, mind control di singoli e masse, traviare le masse con divertimenti futili e malsan i x controllarle ecc..) siano analoghi a quelli del romanzo "Il Mondo Nuovo" di Huxley (!928) può essere un segno che i dettagli del progetto del NWO siano stai messi a punto negli anni 20 e da allora portati avanti (il NWO è un progetto molto + antico, ma IMHO negli anni 20 sono stati messi a punto i dettagli definitivi su come creare un certo tipo di società, insomma, IMHo allora c'è stato un salto di qualità nel progetto)....

Poi devo finire di vedere Metropolis (su Emule si trova anche in versione originale con sottotitoli in italiano, ma contate che il 25% del film è andato perso nel tempo..o così si dice..) per analizzare meglio anche gli altri riferimenti esoterici e storici di cui parli e che avevo in parte notato...

ciao
by
@lice (Oltre lo Specchio)
____________________________
..segui il ConiglioBianco!
http://aliceoltrelospecchio.blogspot.com

Gaia ha detto...

Grazie a tutti per i contributi :)
Donna-robot, controllo mentale del singolo e delle masse, scienza ed esoterismo satanico..
Già, sono molti i collegamenti a cui fa pensare questo film.

E anche il fatto che negli anni '20 e '30 siano stati prodotti diversi film e libri con quei temi dà da pensare. Si tratta spesso di distopie fantascientifiche, che prefigurano un mondo verso il quale effettivamente ci stanno portando. Coincidenze, intuizioni, o conoscenza di ciò che sta dietro le quinte della storia?

Se ufficialmente hanno costruito una società fondata sul neo-positivismo che respinge e disprezza qualunque 'deviazione' su temi non strettamente attinenti la materia, dietro le quinte sappiamo come l'esoterismo sia pane quotidiano.
Chiedersi il perché di questa spaccatura voluta ed estremizzata penso sia un altro buon punto di partenza.

E mentre noi pendiamo dalle labbra dei cicappini di turno, che ci spiegano quanto siamo beoti se crediamo in dio o nella pranoterapia.. politici, banchieri, industriali e giornalisti ai massimi livelli si ritrovano incappucciati ad adorare la statua di un gufo, o a fare festini a base di riti satanici.
Davvero, c'è qualcosa che non va.

Gaia ha detto...

Nel film ci sono anche altri particolari "curiosi", per esempio in una scena Fredersen è in piedi davanti alla scrivania nel suo ufficio, e mentre rimugina pensoso tiene in mano un compasso che fa oscillare sul piano della scrivania.
Dettagli. Forse non vogliono dire nulla, forse sì. Chissà.

Anonimo ha detto...

Gaia, dovresti pubblicizzare di più i tuoi post! Ogni volta che capito da queste parti trovo sempre dei lavori fatti ottimamente, accurati, ben scritti. Sei proprio brava!

Sick-boy

Gaia ha detto...

Ciao Sick, che onore vederti da queste parti :)
Uhm, pubblicizzare eh..? Non saprei come, ma soprattutto già ho il tempo risicato per tirare assieme una volta ogni morte di papa un articoletto degno di questo nome.. :/

Ringrazio e ricambio i complimenti, ti leggo sempre con molto piacere. Buon anno :)
Gaia

Anonimo ha detto...

Ti consiglio di guardare il film d'animazione Giapponese FullMetal Alchemist- Il Conquistatore di Shambala che trovi anche su internet in streaming.
Visto che fa riferimento a molte cose di cui hai parlato credo lo troverai interessante, anche se è comunque solo un Anime.

Gaia ha detto...

Grazie per questa segnalazione, cercherò senz'altro il film.
buoni giorni :)
gaia