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08 giugno 2009

Jacques Attali - il ritorno

... .. . .. ...

Ricordate questa faccia?
Ma sì: ne abbiamo parlato giusto a fine maggio, sottolineando come nelle idee di questa mente eccelsa sia compresa anche la bontà intrinseca di una bella pandemia: eh sì, perché una pandemia sarebbe proprio quel che ci vuole per dare l'ultima spintarella verso il nuovo ordine mondiale.
Ohibò. Alla faccia della real-politik.

Ma Attali torna alla carica, intervistato da EuroNews: seguiamo i passi salienti del discorso del nostro eroe (ma vi consiglio comunque di ascoltare il video dell'intervista completa).

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Jacques Attali: "Governo europeo, o sarà la fine dell'euro"
4 giugno 2009

Dopo una carriera di docente universitario, consigliere economico del presidente della repubblica francese Mitterrand e presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, Jacques Attali è oggi alla testa di Planet Finance, una società internazionale specializzata nello sviluppo e nella microfinanza. Attali ha pubblicato una quarantina di titoli, tradotti in 20 lingue. La sua specialità è l’analisi dei trend, ovvero l’interpretazione del futuro economico.
Ascoltiamo dunque questo mago della finanza che consiglia presidenti e istituzioni europee.

Domanda:
Le elites sottolineano l’importanza del più grande scrutinio del pianeta, ma gli elettori sembrano avvertire una sorta di indifferenza.

J.A.:
No, non è esattamente così. [...] quando votano per le elezioni europee, sanno che non esiste un governo europeo, e ne ricavano una impressione molto più indefinita. [...] La gente andrà a votare quando davvero sarà chiamata a eleggere un presidente europeo.
Ah ecco.. la sfiducia non può essere dovuta al fatto che la gente non vuole l'unione europea -giammai si dica una cosa del genere- quanto piuttosto al fatto che il governo centrale europeo non c'è ancora e quindi la gente non riesce a vedere quanto buono possa essere.
Non si può dire che molti hanno mangiato la foglia e non credono nella farsa delle elezioni tout-court.. anche perché se no si rompe il giochino.

Domanda:
Lo scarto tra integrazione economica e politica dell’Europa è troppo ampio. La crisi ci ha preso alla sprovvista?

J.A.:
[...] Oggi abbiamo bisogno, davanti alla crisi, di un potere politico forte come quello degli Stati Uniti e della Cina, cioè di un potere capace di decidere il rilancio dell’economia, piani di grandi opere, interventi a sostegno della ricerca, nazionalizzazioni europee… Però in nessuna lingua europea si può parlare di “nazionalizzazioni per l’Europa”, o di “europeizzazione”. Mentre al giorno d’oggi servirebbe non tanto “nazionalizzare” delle imprese, ma farle diventare proprietà dell’Unione europea. Anche se questo appare ancora inconcepibile.
Rilancio dell'economia.. piani di grandi opere, nazionalizzazioni..
Dove ho già sentito queste frasi?

"Farle diventare proprietà dell'unione europea"
......

Attimo di silenzio.

Sì sì, ha detto proprio così.

Silenzio di tomba.

[...] il modello attuale di rispetto dei servizi pubblici, dello sviluppo di una giustizia sociale, di uno stato-protettore capace di orientare l’evoluzione globale [...] dovrebbe diventare un modello universale.
"Stato-protettore [attimo di sospensione del battito cardiaco..] capace di orientare l’evoluzione globale" ?
Stato-protettore... come sempre, si dimentica di specificare protettore di chi.
Poi se dovesse tirar fuori dal cilindro anche il risveglio delle coscienze sotto la stella polare dell'unione europea, sarebbe pronto per ricevere il premio del Buzzword Bingo.

[...] Ancora più importante del risultato delle elezioni sarà la ratifica del Trattato di Lisbona, che costituirà una tappa verso il progresso dell’integrazione europea.
"Trattato", non "costituzione": che altrimenti bisogna farla passare per i referendum, e dopo le batoste a ciclo continuo ricevute da vari paesi europei non è bello far vedere che 'sto obbrobrio non lo vuole nessuno.

Oltretutto, se il Trattato di Lisbona verrà ratificato, le elezioni europee assumeranno tutt’altro significato, perchè permetteranno di avanzare ancora più avanti. [verso cosa? fammi indovinare..] La storia ci dice che se nei prossimi anni l’Europa non si dota di un vero governo europeo, tutta la costruzione europea è destinata a crollare. [primo spauracchio - e comunque, per molti sarebbe un bel giorno] Perchè se non si avanza si retrocede. [secondo spauraccio] E se non saremo capaci di darci un ministro europeo delle Finanze, una politica unitaria di bilancio, una politica fiscale comune, una politica sociale condivisa, l’euro non esisterà più. [terzo spauracchio]

Domanda:
Quindi l’Unione europea di domani o sarà politicamente integrata, o non sarà...?

J.A.:
Esattamente. Altrimenti ciascuno tornerà al suo protezionismo. Che è la minaccia su scala mondiale. [BU! quarto spauracchio: il protezionismo. Accettate il nuovo ordine mondiale, o verrà il babau!] Se non ci metteremo sulla strada di qualcosa che somigli a un governo mondiale, si rischieranno dei protezionismi continentali. [quinto spauracchio, in crescendo]
Domanda:
Però l’evocare questo termine, governo mondiale, continua a far paura a tanti…

J.A.:
Certo, ed è normale, perché si tratta di qualche cosa che pare fantasmatica.
Alla faccia dell'argomentazione.

[...] Se non saremo capaci di avere uno spazio economico, accanto allo spazio politico, sulla scala europea, non accadrà nemmeno su scala mondiale. E se lo spazio economico mondiale ne risulterà frammentato, torneremo a una grande depressione economica.
Sesto ed ultimo spauracchio.

Notare come mai il nostro eroe si premuri di argomentare gli slogan che così generosamente ci elargisce..

Chi governa può farlo solo con la paura.
Terrorizzandoci in modo più o meno velato, ma sempre facendo leva sulle nostre paure, reali o indotte che siano (e molto spesso sono chiaramente indotte).

Scrolliamoci di dosso questa cappa di terrore che ci hanno volutamente scaricato addosso, una volta per tutte.

E al prossimo che ci viene a raccontare simili corbellerie, rispondiamo con una bella pernacchia. Che è il livello di discussione che certa gentaglia si merita.

10 commenti:

noalgore ha detto...

Ricordo che Jacques Attali fa parte del Gruppo Bilderberg.

Anonimo ha detto...

D'accordo su tutto: ultimamente sembra i terroristi tacciano, forse perché ci stanno pensanando gli "economisti" a fare il lavoro sporco...

Gaia ha detto...

Grazie a entrambi per i contributi :)

giuseppe ha detto...

Attali dice cose sensate e se non lo volete ascoltare fate pure, ma la Storia va nel senso da lui indicato, vi piaccia o non vi piaccia.Altro che corbellerie.

Studiate,Studiate, ne avete proprio bisogno.

Gaia ha detto...

Gentile Giuseppe
potresti avere la bontà di portare una qualche argomentazione a sostegno di ciò che scrivi? o dobbiamo prenderlo come verità di fede?

Grazie :)

noalgore ha detto...

@ Giuseppe che scrive di Attali:
"la Storia va nel senso da lui indicato, vi piaccia o non vi piaccia.Altro che corbellerie.
Studiate,Studiate, ne avete proprio bisogno.
"

Come avevo in precedenza scritto, Attali fa parte del gruppo Bilderberg. In effetti le riunioni del gruppo Bilderberg servono perchè poche menti diano direttive su come "la storia debba andare", e Attali fa parte della categoria dei galoppini, che devono far eseguire ai "sottoposti" le direttive ricevute. Nel caso di Attali, che si ritiene un "opinion leader" i sottoposti sono quelli che gli danno retta. Ah Giuseppe, studia pure te...

Anonimo ha detto...

"Chi governa può farlo solo con la paura."

Grande!

filippo

Gaia ha detto...

E' la pura e lapalissiana verità, eppure mi ci è voluto un po' per vederla.. segno che le sovrastrutture mentali che ci inculcano e costruiscono attorno fin dalla nascita sono davvero formidabili.
Ma levarle di mezzo non è poi così difficile: l'importante è riuscire a vederle, quel che segue poi è solo frutto della coscienza di ognuno. I think.
buona settimana :)

Alvise ha detto...

A questo Giuseppe (nome biblico, fu VENDUTO dai fratelli) dico:vai a parlare con Daniel Estulin, è il giornalista che dà la caccia al bilderberg da anni, di cose ne sa, e le documenta, tanto è vero che, guarda caso, è pure stato minacciato.Egregio Giuseppe, a noi non ci venderà nessuno stai sicuro.Kennedy fu ucciso per combattere gli ebrei cattivi, i PADRONI delle banche, cioè del mondo, non i poveri ebrei vittime dell'olocausto.Kennedy li combattè con l'unica arma che ancora oggi potremmo usare, ed è quello che sto tentando di fare a Genova mia città.La combattè facendo stampare i dollari dal governo non dalla FED, garantendoli con l'argento, ma fu ucciso.La FED non poteva permettere che un uomo fuori dal coro gli togliesse l'enorme guadagno sul signoraggio.La parola SIGNORAGGIO è ben visibile sul sito della banca d'italia e della BCE, provare per credere, non è una bufala come intendono gli anti-signoraggisti.Sono anni che sto cercando di completare il puzzle, è già molti tasselli li ho inseriti, ed il quadro è abbastanza riconoscibile.Se avremo la volontà, tutti, di andare nei quartieri delle nostre città, tentando di covincere i negozianti/produttori, che l'unico modo per uscire dalla morsa della schiavitù del denaro ufficiale, è una moneta complementare, allora vinceremo la battaglia in modo democratico.Dico questo perchè ho speso e continuo a farlo, tempo per avere sempre più chiaro il problema legato alla moneta, e questo è l'unico modo, suffragato anche da una una realtà, e cioè che in tutto il mondo questo tipo di moneta sta circolando e risolvendo il problema dell'economia dove esso viene speso.Germania in testa, e stati uniti, in una cittadina chiamata ITHACA.Ho creato una associazione per dare una parvenza di credibilità a quanto vado dicendo in giro, ma con scarsi risultati, la gente è apatica o non capisce, ma devo dargli atto che, quando spiego queste cose a chi le ignora, non sono facili da capire.Il retaggio di una convinzione è come un colosso, che può anche diventare d'argilla se sappiamo come demolirlo.Io ci sto provando anche col sito che ho creato, della associazione: http://lapalanca.altervista.org

Gaia ha detto...

Ciao Alvise, benvenuto su questo blog :)
Guarda, personaggi come Giuseppe ce n'è a vagonate.. ogni tanto arrivano, postano i loro slogan e, non appena chiedo di argomentare, spariscono nelle nebbie..
Tutto normale, quindi :D